Uno è bucato, un altro dorme sempre,
poi c'è quello sbagliato dalla testa ai piedi, un altro ancora è
capovolto e c'è anche il piegato in due; infine arriva il perfetto.
Chi sono? I divertenti protagonisti de I Cinque Malfatti,
l'ultimo bellissimo albo illustrato di Beatrice Alemagna, edizioni Topipittori.
E' tra i libri più recensiti del
momento e trovo difficile aggiungere osservazioni che già non siano
state fatte, tuttavia tengo in particolar modo ad ospitarlo nel mio
blog perché lo considero un'opera importante a cui auguro di
diventare un classico, utilizzato in scuole e laboratori. Inoltre, le
illustrazioni, divertenti e ricche di particolari, lo rendono adatto
anche ai più piccoli.
I Cinque Malfatti tratta con
grande ironia e intelligenza il tema, a me particolarmente caro,
dell'imperfezione e dell'errore. Lo affronta da una prospettiva
giustamente “rovesciata” dove il perfetto rimane solo ad
annoiarsi, chiuso nei suoi schemi, mentre quelli “sbagliati” si
divertono, capovolgono il mondo, lo cambiano e scoprono che anche i
difetti sono importanti.
Più volte nei laboratori mi è
capitato di osservare come bambini bloccati nella loro creatività dalla paura di sbagliare finiscano per riproporre solo stili e forme
già conosciute, stereotipate, approvate dal mondo adulto.
La
sperimentazione, in quanto portatrice di possibili errori, è
rifiutata.
Il risultato quasi inevitabile, però, è la noia. Così,
mentre il resto dei bimbi ride, pasticcia, si diverte, apprende e non
vorrebbe più smettere, quello che si trattiene, una volta proposto
ciò di cui si sente sicuro, si ferma e in qualche modo rimane solo.
Il finale del libro, con il Perfetto
desolato, chiuso nella stanza mentre gli altri escono all'aria aperta
contenti e felici, rende molto bene questo stato.
Insomma, la volontà di perfezione va
combattuta perché è una gabbia che ci rende immobili, incapaci di
vivere a pieno e di apprendere, in altre parole rischia di
trasformarci, cito, in “perfetti stupidi”.
Della stessa autrice anche Che Cos'è un Bambino? e Un Leone a Parigi.